Ecco, Signore, se dell’universo
tu sei il fondatore,
se hai creato la terra
ed il mare e le stelle,
se ai liberi uccelli hai dato le ali
se hai fatto i pesci nelle acque guizzare
se a tutte le belve hai dato gli artigli
e un misero cuore hai dato ai conigli,
se ad ogni cosa un nome
hai dato diverso in tanto fervore
d’opere, che puoi pur sempre rifare,
se con le tue mani tutto hai plasmato
senza spendere nulla
tranne che un fiato, una sola parola;
se, se ... se questa infinita sostanza
è tua in ogni dove.
Ecco l’uomo, Signore!
Te lo pongo dinanzi
e tu guardalo bene!
Che hai tu fatto, Signore!
Io non voglio umiliarti con parole
blasfeme e non voglio rimproverarti,
ecco, nulla ti chiedo,
guardalo in tutta la sua finitezza
in tutta la sua miseria mortale.
Guardami andare curvo
stanco, viandante sperduto nel nulla,
e non so se m’attendi
alla fine del faticoso viaggio
perchè tu nulla m’hai detto ch’io sappia
perchè vada sicuro.
M’hai detto, và, e dove
negli orizzonti infiniti del nulla?
Dovevi farmi mortale, Signore,
solo mortale; animale pensante
di tue stesse fattezze
hai voluto ch’io fossi.
Ora, Signore, t’attendo alla prova
fa ch’io ti guardi negli occhi, Signore!
Fedor Nicolay Smejerlik