Isola ed ombra sei, povera terra
sperduta pei deserti del Creato
nulla sai del tuo stato
perchè corri e perchè mai non riposi.
Sei leggera come ombra
e porti un peso immenso
isola che raduna ogni miseria.
Sai d’arido e di mare,
all’albore di sole.
L’avida man dell’uomo ti molesta
più che ogni altra tempesta.
Tu a piene mani dai
ogni tuo frutto senza sapere
che lui tramuta in tosco.
Io ti compiango, ché sei fatta schiava
d’un vile verme che ti rode il cuore;
Io ti sento compagna nel dolore.
Scuoter dovresti il dorso, e le tue membra
far sì vibrare che ogni cosa fugga
da te nell’infinito.
Tu vaghi, terra, ed io con te vagando
sento struggermi l’alma
e nulla posso e piango.
Quando vedremo le sideree luci
spegnersi tutte assiem nel firmamento
allora risteremo e solo il canto
udirai del mio cuor, non lo sgomento.
di Fedor Nicolay Smejerlink