Hanno i tuoi baci il sapore strano
di un tempo lontano,
che fu; di mia fanciullezza.
V’è negli occhi tuoi una tristezza
che più non cancella
l’amore. Con dolce mano
carezzi, qual carezza di stella
su pelago illume
su trepida trine di spume.
Or t’ascolto: una favola bella
ti sgorga dal cuore
antica fiaba d’amore.
Tu l’hai scritta con lacrime amare!
Nel petto serbare
ricordi lieti vorresti;
brameresti riviverla ancora
quell’unica ora
di mia, di tua vita, d’oblio,
quando solo un arcano desio
di tepide selve
di tepide fonti s’effonde
ne la tepida carne. Han le onde
sospiri pacati
pur se dall’imo implacati
contro il cielo le balzano i venti;
dei pini le chiome
gementi si tendono come
braccia amorose di madre tenera.
Che taccia ogni cosa:
narra tu sola l’ascosa
angoscia, l’ambascia che uccide
che Niobe vide
tramutata pria in silice
poi in fonte di vita e d’amore !
di Fedor Nicolay Smejerlink