Una moneta per la forma;
l’hai corrosa per secoli
l’hai macinata
tra ciottoli e sabbia.
La risputi ora ai miei piedi
come cosa indigesta.
E’ fortuna
tenerla nella palma, innocua.
Un’arma negli artigli
di un mercante di schiave.
Il prezzo della vergogna,
il lamento di vergine
venduta
altre infamie ricorda.
In te si è purificata
ha perso ogni scoria
ha indossato
un saio verde scuro
da novizia.
Te la rendo
perchè non sia più di baratto
perchè tu la custodisca
per secoli ancora,
mare.
di Fedor Nicolay Smejerlink