Un tronco di palma
ieri alla battigia, oggi all’asciutto
Ha perduto
il colore della carne
il profumo delle alghe.
Non mi siedo:
turba starsene su un cadavere
rinsecchito.
Dentro è molle
il dito quasi vi affonda:
ma non offende la vista e l’olfatto.
Un gabbiano vi passa sopra
tacito, ingordo; ritorna veloce
sul mare per immergervi
il becco adunco
E’ strano: è come un dardo
che mi penetri nelle carni,
l’avidità di ogni specie.
Domani neppure tu
sarai risparmiato,
tronco.
Fedor Nicolay Smejerlink