Che il cielo si sia liquefatto
all’improvviso, lasciandovi
un plumbeo candore,
o è l’anima dentro che soffre
prigioniera, oppressa
dall’ombra torbida degli anni?
Le rose non sono di sogno
e la realtà è avara.
Domani scenderanno foschi
come ombre di vendetta
i pensieri, e saranno
loro a trionfare, decretando
il giudizio. Sparuta
difesa la memoria, ottenebrata
dal tempo, stanca
di tanto pensare. Tu scenderai
nell’arengo, solo, sospeso
ai palpiti dal cuore
che batte un tempo certo
e con l’occhio spento
sognerai la vittoria. Come
preso dal sonno, con immagini
strane e confuse
che si accavallano in attimi
eterni, vedrai sullo schermo
scorrere silenziosa una trama
di bianche, di rosee, di rosse
di nere corolle.
Fedor Nicolay Smejerlink