Io t’ho chiamato, mamma, cento volte
e cento il mio nel guardo tuo fissai
tu sei lontana, mamma, e non mi ascolte
le angosce del mio cuor non le saprai.
Fosti la sola che a le notti insonni
i singhiozzi affidavi e il pianto amaro
mentre lungi dal tetto a tristi donni
senza difesa esposto era il tuo caro.
Oh! come palpitò di gioia piena
l’alma tua santa allor che a te tornavo
in cuore onesto e immune d’ogni pena!
Ma come l’agghiacciai più che di morte
il dì che dissi il tuo consiglio ignavo
ed ebbro corsi d’Imeneo alle porte!
di Fedor Nicolay Smejerlink